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Rigenerazione Ossea: quando diventa necessario

Migliorare la tecnica chirurgica con Clinica Tarabini

Quando mancano uno o più denti, la soluzione più frequente ed efficace è quella di incorrere in un intervento di implantologia. Ma se il tessuto osseo del paziente è scarso, non basta per poter praticare un impianto dentale correttamente. Ecco allora che interviene come soluzione l’innesto osseo.

Definizione di innesto osseo dentale

L’innesto osseo, o rigenerazione ossea, è una procedura chirurgica volta a ricostruire l’osso mascellare o mandibolare. Si tratta di un intervento che mira a ripristinare la quantità e la qualità dell’osso perso

Una procedura comunemente impiegata in parodontologia e implantologia dentale, soprattutto quando si presenta una perdita significativa di tessuto osseo alveolare, che compromette sia la prognosi dentale che la possibilità di inserire impianti.

Perché è necessario un innesto osseo dentale?

L’innesto osseo diventa necessario quando:

  • In un sito post estrattivo 
  • In caso di rimozione lesioni pseudocistiche per ripristinare il volume osseo occupato dalla lesione
  • Quando la dimensione verticale e orizzontale mandibolare e/o mascellare non è sufficiente ad accogliere un impianto endosseo in titanio
  • Per recuperare impianti endossei affetti da perimplantite

 

Come funziona l'innesto osseo?

Ma come funziona l’innesto osseo? Vediamolo più in dettaglio.

  1. Valutazione Preliminare: Il paziente viene sottoposto a esami radiografici come TC combeam ( tomografia computerizzata) per valutare la quantità e la qualità dell’osso disponibile e pianificare l’approccio chirurgico.
  2. Scelta del tipo di rigenerazione ossea da effettuare: innesto inlay, onlay, rialzo seno mascellare
  3. Scelta del materiale per effettuare la rigenerazione ossea: materiale di sintesi, osso di banca, osso autologo
  4. Preparazione del Sito Ricevente: Il chirurgo prepara il sito nel mascellare o nella
    mandibola dove verrà posizionato l’innesto osseo.
  5. Posizionamento dell’Innesto: Il tessuto osseo viene posizionato accuratamente nel sito ricevente e stabilizzato con varie tecniche che dipendono dalla tipologia di innesto che deve essere effettuato: membrane riassorbibili e non, griglie, viti di osteosintesi.

Tipologie di innesti utilizzati per la rigenerazione ossea

  • Innesto Autogeno: Il tessuto osseo viene prelevato dallo stesso paziente, solitamente dalla cresta iliaca o da altre aree intraorali.
  • Innesto Allogenico: Il tessuto osseo proviene da una fonte donatrice umana.
  • Innesto Xenogenico: Il tessuto osseo è di origine animale, come il tessuto osseo bovino deproteinizzato.
  • Biomateriali: Questi includono sostituti ossei sintetici come idrossiapatite, fosfato tricalcico, e altri biomateriali.

Innesto osseo autologo

L’innesto osseo autologo è una procedura chirurgica in cui il materiale osseo viene prelevato dallo stesso paziente per essere reinnestato in un’altra area del suo corpo. Vantaggi dell’innesto osseo autologo sono la biocompatibilità e l’alta percentuale di integrazuione, poiché il tessuto innestato è del paziente stesso. Di contro è che ci sono due sedi chirurgiche.

Innesto osseo eterologo

Quando l’osso non viene prelevato dallo stesso paziente, ma viene utilizzato osso di banca dei tessuti (prelevato da un donatore), opportunamente trattato, per essere poi impiantato nel paziente. Vantaggio dell’innesto eterologo è che il paziente non viene sottoposto ad un secondo intervento chirurgico.

Quando è consigliato un innesto osseo

L’innesto osseo è consigliato quando la quantità dell’osso del paziente non è sufficiente per ospitare l’inserimento di un impianto dentale. La perdita ossea può verificarsi a causa di malattie parodontali, estrazioni dentarie complicate, traumi, o semplicemente per la naturale perdita ossea dovuta all’età o all’edentulia prolungata.

L'innesto osseo è doloroso?

Generalmente non doloroso, l’innesto osseo, a seconda del volume da innestare e dal tipo di intervento da eseguire, viene eseguito in anestesia locale in ambulatorio chirurgico o in sedazione o in anestesia generale in sala operatoria in regime di day surgery. La fase iniziale di gonfiore e fastidio dell’area interessata a seguito dell’intervento, può essere trattata con farmaci antidolorifici.

Quanto tempo ci vuole per recuperare da un innesto osseo?

Il periodo di recupero varia da persona a persona, ma di solito si completa in una settimana o due, durante le quali è importante seguire le indicazioni del dentista in merito a: 

  • Dieta morbida: per i primi giorni dopo l’intervento, è consigliabile seguire una dieta morbida per ridurre al minimo lo stress sulla zona trattata e favorire la guarigione.
  • Evitare il fumo: si consiglia di evitare il fumo eccessivo, poiché il tabacco può compromettere il processo di guarigione e aumentare il rischio di complicazioni post-operatorie.
  • Farmaci prescritti: è importante seguire scrupolosamente il regime di farmaci prescritti dal chirurgo per gestire il dolore e prevenire infezioni durante il periodo post-operatorio.
  • Rispettare le visite di controllo

Contatta il dottor Luciano Tarabini per ricevere maggiori informazioni

L’innesto osseo rappresenta una procedura efficace e affidabile per ripristinare la morfologia ossea necessaria a supportare gli impianti dentali. Grazie ai continui progressi nella tecnologia e nelle tecniche chirurgiche, questa procedura offre ai pazienti la possibilità di ottenere una alta percentuale di successo.

Affidati alle cure del dottor Luciano Tarabini, che con un approccio rispettoso e attento, gestirà il percorso più in linea alle tue esigenze.

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